GREEN REVOLUTION - cibo
Difficile prevedere come staremo a livello mondiale tra 10-50-100 anni. Se pensiamo a film tipo “2001 Odissea nello spazio” o kolossal apocalittici che hanno segnato la storia del cinema, il futuro era descritto molto peggio di quello che poi si è rivelato.
Eppure la coscienza delle persone è sensibilmente cambiata di generazione in generazione e i giovani d’oggi credono veramente nell’importanza e nella auto-responsabilità per un futuro in cui ambiente e uomo possano trovare una sinergia sostenibile.
Tratto dall’intervento “RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA – ECONOMIA CIRCOLARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE” di Daniela Mulas, Vicepresidente FNOVI
Produciamo abbastanza cibo per l’umanità intera, ma la fame nel mondo è ancora un problema drammatico e fa contare 821 milioni di persone che soffrono per carenza di cibo, allo stesso tempo, 2,1 miliardi di persone soffrono di obesità o sono in sovrappeso. Abbiamo l’urgenza di sfamare una popolazione mondiale in crescita, eppure il 40% delle risorse mondiali di cereali è utilizzato per sostenere allevamenti e carburanti.
Ogni anno sprechiamo un terzo della produzione mondiale di cibo durante tutta la filiera: nei processi di conservazione, trasformazione, distribuzione e consumo. La quantità di cibo sprecato è quattro volte superiore a quanto necessario per sfamare le persone denutrite nel mondo.
Lo spreco alimentare è quindi un problema economico e morale, ma anche ambientale: decomponendosi in discarica rilascia gas metano, un gas serra 20 volte più potente dell’anidride carbonica.
Il riscaldamento globale non potrà arrestarsi se non si provvederà anche a modificare il nostro sistema ali- mentare. Infatti, per contenere nei prossimi anni il riscaldamento globale non è più sufficiente puntare solo sull’energia pulita e sulla riduzione dei combustibili fossili ma è indispensabile una food revolution (Com- missione integovernativa sul cambiamento climatico dell’ONU - IPCC 2019).
Se la popolazione dei paesi industrializzati riuscisse a raddoppiare entro il 2050 i consumi di vegetali e di- mezzasse quelli di zuccheri, farine raffinate e carni rosse e trasformate, si frenerebbe il riscaldamento globale (Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food sy- stems», The Lancet, gennaio 2019).
Non bisogna rinunciare del tutto al consumo della carne rossa. Si può scegliere di ridurne il consumo. Combattere lo spreco alimentare e puntare sull’innova- zione, con un’agricoltura e un all’allevamento sostenibile, le filiere corte, i novel food o con sperimentazioni come quella della carne sintetica sono tasselli fondamentali di una rivoluzione intelligente che potrà invertire l’attuale tendenza e garantire delle produzioni degne di essere definite sostenibili.
____________
Se sommiamo ogni nostro piccolo gesto responsabile, saremo noi a tracciare il sentiero che porta al futuro!
Fonte:
(per scaricare il pdf, copiare il link ed incollarlo sulla barra di ricerca di internet)
https://www.trentagiorni.it/files/1626454982-5.pdf